Nelle società neolitiche (8000 a. C. – 3000 a. C.), i primi scambi avvenivano col baratto: io ti do una gallina, tu mi dai una pecora, senza dover attribuire un valore esatto agli oggetti. Ma dall’epoca degli antichi Imperi orientali (3000 a. C.), con il progressivo specializzarsi dell’economia (chi fa i tessuti, chi alleva il bestiame, chi coltiva) si sentì il bisogno di creare unità di scambio uguali per tutti. Le più usate, in Occidente, furono il tè, il bestiame (da pecus, pecora, deriva il termine “pecunia”) e il sale, col quale secoli dopo sarebbero stati pagati i soldati romani (di qui la parola “salario”). Via via, però, si impose l’esigenza di trovare beni durevoli, non deteriorabili, facilmente divisibili e trasportabili. Dopo le conchiglie la scelta si orientò sui metalli più preziosi, oro e argento, con cui furono coniate le prime monete.
FONTE: http://www.focus.it/comportamento/economia/moneta-denaro-informazioni-curiosita-storiche?gimg=83878&gpath=#img83878