Il documento di cui ci occupiamo oggi ci dà lo spunto per parlare di Francesco I di Lorena, colui che insieme alla moglie Maria Teresa D’Austria fonda la dinastia degli Asburgo-Lorena. Dinastia che tiene le redini dell’Austria e degli stati ereditari asburgici sino alla Prima guerra mondiale.
E’ un Monte NUOVO COMUNE della città di Firenze del 1764 del periodo del Gran ducato di Toscana di Francesco I di Lorena valore di mercato oggi intorno ai 2000 euro.
Francesco Stefano di Lorena nasce a Nancy l’8 dicembre 1708. Diventa Sacro Romano Imperatore col nome di Francesco I dal 1745 fino alla morte. Già duca di Lorena dal 1728 al 1737 col nome di Francesco III, rinuncia al titolo cedendo la Lorena alla Francia e acquistando in cambio la corona del granducato di Toscana.
Sposa Maria Teresa d’Austria, regina di Boemia e d’Ungheria, dalla quale ha sedici figli, tra cui i futuri imperatori Giuseppe II e Leopoldo II e le regine Maria Carolina di Napoli e Maria Antonietta di Francia.
È il 1736 l’anno più importante della vita di Francesco I di Lorena. Nel febbraio, infatti, sposa Maria Teresa D’Austria. Nel marzo dello stesso anno Francesco Stefano, su pressione dell’imperatore, accetta di scambiare la Lorena con il granducato di Toscana. Carlo VI, infatti, aveva posto lo scambio come condizione per le future nozze, mostrando prima degli accordi nuziali ufficiali l’intenzione di considerare altre possibilità matrimoniali per la figlia, per esempio con il futuro Carlo III di Spagna. Quest’ultimo, tra l’altro, è tra i principi più vicini al trono di Toscana, dal momento che sua madre Elisabetta Farnese, attraverso la sua bisnonna Margherita de’ Medici, reclama per il figlio il diritto di succedere a Gian Gastone de’ Medici.
Francesco Stefano è disposto a tutto pur di sposare Maria Teresa d’Austria, e per questo rinuncia al ducato paterno. La cosa non piace affatto alla madre Elisabetta Carlotta d’Orléans e suo fratello Carlo Alessandro, fortemente contrari alla perdita della Lorena.
Con il regno di Francesco I finisce la dinastia dei Medici. La famiglia dei Lorena governa così il Granducato di Toscana dal 1737, anno della morte dell’ultimo Medici (Gian Gastone), fino all’annessione del Granducato al nascente stato d’Italia. I Lorena in questi anni svolgono un ruolo molto importante per la crescita e lo sviluppo della Toscana. Sono numerosi i rappresentanti illustri di questa famiglia che hanno contribuito a rendere la Toscana quella che è oggi grazie a una politica illuminata. I Lorena si circondano, infatti, dei migliori artisti, architetti e scienziati del loro tempo.
Francesco I però è un’eccezione: non ama affatto Firenze e alla città toscana preferisce la corte viennese. Soggiorna a Firenze per soli tre mesi delegando il potere ad un consiglio di rappresentanza.
Francesco I viene ricordato come un uomo dalla vita dissoluta, è un grande amatore e tradisce più volte la moglie, nonostante il profondo legame che li univa. Tra le sue indiscrete relazioni è nota in particolare quella con Maria Wilhelmina von Neipperg, principessa di Auersperg, di trent’anni più giovane di lui. Il legame adulterino è testimoniato dalle lettere e dai diari dei visitatori della corte di Vienna, nonché dalle corrispondenze dei figli dell’imperatore stesso.
Francesco muore improvvisamente, stroncato da un colpo apoplettico, nella sua carrozza, mentre tornava, con il Giuseppe dal teatro dell’opera a Innsbruck la sera del 18 agosto 1765. I due, insieme alla famiglia imperiale, si trovano nella città austriaca per festeggiare il matrimonio tra Leopoldo e l’infanta Maria Luisa di Borbone-Spagna.
La moglie Maria Teresa subisce un colpo tremendo tanto che per i restanti anni della sua vita indossa sempre il lutto. A Francesco I di Lorena succede il suo secondogenito Pietro Leopoldo (Leopoldo II) che a differenza del padre si stabilisce subito a Firenze, da dove governa con una politica illuminata il Granducato di Toscana. Governa dal 1765-1790 facendo grandi riforme. La Toscana diventa così un modello di riformismo in tutta Europa. Leopoldo II riorganizza l’amministrazione e la pubblica il bilancio. Dà vita a una riforma tributaria che rende i cittadini uguali. Inoltre abolisce la tortura e la pena di morte, seguendo per primo i principi di Cesare Beccaria. Infine avvia i lavori di bonifica nelle aree paludose della Maremma e Valdichiana dando poderosi impulsi all’agricoltura e al commercio e costituisce un moderno sistema di comunicazioni stradali.
Il titolo di oggi quindi, per la sua antichità e importanza, ha un valore di mercato che si aggira intorno ai 2mila euro. Non è difficile scommettere su una sua rivalutazione nei prossimi anni.