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FIAT SAN GIORGIO SOC. ANONIMA PER COSTRUZIONI NAVALI E MECCANICHE TORPEDINIERE – SOMMERGIBILI 1917 di Alberto PUPPO

fiatsangiorgio

Il documento di cui ci occupiamo oggi ci riporta all’Italia della Prima guerra mondiale. Si tratta di un titolo al portatore di 25 azioni da 100 Lire del 1917 emanato dalla famosa Fiat – San Giorgio, società anonima per costruzioni navali e meccaniche torpediniere – sommergibili.

sommergibile

Il certificato si presenta in formato grande orizzontale 41×29 centimetri su cui è disegnata un’ampia e suggestiva veduta di un sommergibile.

La Fiat – San Giorgio nasce nel 1905 dalla Fiat di Torino e dalla San Giorgio S.A. Italiana per la costruzione di automobili terrestri e marittime.

Nel 1906, con l’incorporazione dei Cantieri Navali di Muggiano, viene cambiata la ragione sociale in Fiat – San Giorgio – S.A. per Costruzioni Navali e Meccaniche Torpediniere – Sommergibili.

Il successo della neonata società fa si che la sua fama si diffonda in tutto il mondo tanto che ben presto costruisce sommergibili per vari paesi: Brasile, Portogallo, Inghilterra, Giappone, Russia, Svezia e Olanda.

Negli anni successivi assistiamo a una serie di variazioni nella ragione sociale:

dal 1918 Ansaldo – San Giorgio
dal 1927 Odero Terni
dal 1930 Odero Terni Orlando.

L’attività produttiva prosegue fino al 1944.

In quegli anni vengono realizzate navi militari e mercantili di grande tonnellaggio per l’Italia e per l’estero e circa novanta sommergibili. Nel 1949 la società viene incorporata nella Ansaldo.

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Atto costitutivo della FIAT di Torino

Negli anni precedenti lo scoppio della Grande Guerra la Fiat, nata nel 1899 a Torino, conosce uno sviluppo notevole tanto che nel 1910 escono sei nuovi modelli. Nel 1916 inizia la costruzione della fabbrica del Lingotto, la più grande d’Europa per l’epoca, che entrerà in funzione nel 1923.

La Fiat non produce solo auto e si cimenta anche nel settore siderurgico, ferroviario e in quello elettrico. Una succursale viene aperta in Russia. Sempre a ridosso della Prima guerra mondiale viene presentata la Fiat Zero 12-15 HP, prima vettura di cilindrata ridotta costruita in serie: vengono infatti prodotti duemila esemplari.

Anche sul fronte sportivo la Fiat si fa valere a livello mondiale: oltre al record di velocità stabilito dalla S 76, le auto Fiat trionfano nel Gran Premio d’America e nella 500 Miglia di Indianapolis. Agli inizi del 1914 la Fiat è al trentesimo posto tra le aziende italiane e rappresentava il 50% del contingente autovetture nazionale. La guerra, però, costringe l’azienda a convertire parte della produzione alle esigenze belliche.

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Lorenzo Delleani, “I fondatori della FIAT”. Sono raffigurati nel dipinto, secondo la numerazione: 1. Damevino, 2. Goria Gatti, 3. Biscaretti di Ruffia, 4. Racca, 5. Cacherano di Bricherasio, 6. Ceriana-Mayneri, 7. Agnelli, 8. Scarfiotti, 9. Ferrero

La Fiat si specializza nella produzione di mitragliatrici e di esplosivi. Tra il 14 gennaio e il 31 agosto del 1915 una nuova ingente massa di ordinazioni militari per circa 55 milioni si riversa sulle controllate del gruppo. La vita degli operai in fabbrica diventa sempre più dura e l’approvazione della legislazione speciale, introdotta dopo la proclamazione della guerra, peggiora ulteriormente la loro condizione. In fabbrica carabinieri e militari controllano il loro lavoro. La situazione si fa incandescente quando vengono imposti ritmi di produzione sempre più serrati per venire incontro alle esigenze belliche. Così che nel 1917 assistiamo a nutrite manifestazioni operaie a Torino volte a chiedere la pace e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Manifestazioni che si rivelano però controproducenti visto che il governo proclama Torino zona di guerra, riducendo maggiormente le libertà e i diritti degli italiani, operai in primis. In ogni caso la Grande Guerra porta benefici consistenti alla Fiat.

Gli addetti, che nel 1914 ammontano a 4mila, diventano oltre 40mila nel 1918. Anche gli utili subiscono un’impennata: il capitale sociale passa da 25 milioni e mezzo del 1914 ai 128 milioni del 1918. Dopo la guerra la situazione ritorna allo status quo ante e nel 1919 vengono lanciati vari nuovi modelli di autovetture tra cui l’utilitaria 501, la 505, la 510. Viene costruito anche primo trattore, il 702.

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Alberto PUPPO
Founder of: SCRIPOMUSEUM.COM Historical digital Museum for collector of stock and bond, MUSEUM ON THE HISTORY OF FINANCE"SCRIPOMUSEUM.COM".
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