Città e porto del Carnaro (golfo tra l’Istria e la Jugoslavia che comprende le isole di Cherso, Arbe e Veglia) appartenente all’Ungheria. Al termine della prima guerra mondiale, l’Italia pensa di aggiudicarsi Fiume con Trieste e l’Istria invece, dopo una breve occupazione di truppe serbo-croate e slovene, dal 17 novembre 1918 viene affidata ad un Comando interalleato in attesa delle decisioni internazionali. Il trattato di Saint-Germain del 10 settembre 1919, assegna Fiume al nuovo Stato jugoslavo provocando la reazione di Gabriele D’Annunzio che due giorni dopo la occupa coi suoi legionari in nome dell’Italia e istituendo una “Reggenza Italiana del Carnaro” con tanto di propria costituzione durata fino al 18 gennaio 1921. Nella città erano in uso banconote del disciolto impero Austro-Ungarico: furono obliterate con un timbro tondo con la scritta “CITTA’ DI FIUME”. Per non scontentare nessuno, il trattato di pace di Rapallo del novembre 1920 dichiara Fiume Stato indipendente. Dopo persistenti dissidi interni, il 27 gennaio 1924 l’Italia e la Jugoslavia raggiungono finalmente un accordo e, il 24 febbraio 1924 Fiume viene annessa all’Italia con un pezzetto d’Istria, mentre Porto Barros e la zona del delta diventano jugoslavi.