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L’incontro di Teano

Oggi è il 156° anniversario dell’incontro di Teano.
Lo storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II avvenne il 26 ottobre del 1860 ed è l’episodio della storia risorgimentale con il quale si concluse la spedizione dei Mille.
Le poste italiane hanno emesso tre francobolli dedicati a questo avvenimento storico, i primi due del Regno, l’ultimo della Repubblica.
Nel 1932 furono emessi ben 17 valori in occasione del cinquantenario della morte di Giuseppe Garibaldi, 10 di posta ordinaria e 7 di posta aerea. Due degli esemplari di posta ordinaria, il 20 centesimi bruno e il 30 centesimi arancio, raffigurano l’incontro tra l’eroe dei due mondi e il re d’Italia. Per ritrovare l’ultimo francobollo riguardante l’anniversario di oggi bisogna compiere un balzo in avanti di quasi 80 anni e arrivare fino al 2010, allorché le poste della Repubblica diedero alle stampe una serie di 4 valori racchiusa in un bel foglietto dedicato al centocinquantenario della spedizione dei Mille. Il valore da un euro mostra un particolare dell’opera di Pietro Aldi custodita presso il Palazzo Pubblico di Siena.

Il 25 ottobre, saputo che il Re era in arrivo, attraversò il fiume con un nutrito reparto, che all’alba dell’indomani avvistò, presso Vairano, le avanguardie piemontesi. Centinaia di oleografie hanno riprodotto lo storico incontro, che avvenne poche ore dopo.

teano-2Ma è tutto falso, a cominciare dalla località, che non fu precisamente Teano, ma – a quanto pare – Taverna di Catena. Queste edificanti raffigurazioni mostrano un Vittorio Emanuele che, in un’aura di festa, quasi abbraccia Garibaldi a sancire il matrimonio fra l’Italia del Re e quella del popolo. In realtà le cose si svolsero in tutt’altro modo.
Garibaldi, che si era staccato dalla truppa e si riposava sotto un albero insieme a Missori, Canzio, Alberto Mario e pochi altri, fra cui Abba, testimone e non imparziale memorialista della scena, udì la fanfara reale e salì a cavallo. Era vestito al suo solito modo, camicia rossa eponcho. Ma il fazzoletto, invece di portarlo al collo come sempre, gli scendeva di sotto il cappelluccio di feltro in due bande annodate sotto la gola. Nel piccolo seguito del Re figuravano Farini e Fanti, cioè due fra gli uomini che più odiavano Garibaldi e che Garibaldi più odiava. Garibaldi diè di sprone togliendosi il cappello e restando con la pezzòla come una vecchia massaia. “Saluto il primo Re d’Italia!” gridò. “Saluto il mio migliore amico!” avrebbe risposto il Re. Ma secondo certuni invece rispose soltanto: “Grazie!”
Il Generale si mise alla sinistra del Sovrano e, cavalcando al suo fianco, gli chiese l’onore di partecipare coi suoi uomini all’attacco contro le ultime posizioni borboniche. Il Re rifiutò asciuttamente dicendo che i volontari dovevano essere troppo stanchi e bisognosi di riposo. In realtà voleva entrare a Napoli sulle ali di una vittoria, sia pure a buon mercato, ma tuttasua. Non si dissero altro, entrambi imbarazzati. All’ingresso di Teano, il Re invitò Garibaldi a colazione. Garibaldi rispose, mentendo, che aveva già mangiato, e si congedò. Poco dopo si fermò davanti alla chiesetta d’un villaggio, chiese un po’ di pane e cacio, e si mise a mangiare, seduto su un gradino. Gli altri fecero cerchio intorno a lui, e consumarono quel magro pasto senz’azzardarsi a far domande.

 

teano

Alberto PUPPO
Founder of: SCRIPOMUSEUM.COM Historical digital Museum for collector of stock and bond, MUSEUM ON THE HISTORY OF FINANCE"SCRIPOMUSEUM.COM".
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